Dopo il fondamentale volume di Maria Accascina del 1964, gli studi sull’architettura messinese non hanno avuto significativi incrementi, essendo stati penalizzati rispetto a quelli di altre zone della Sicilia Barocca. Il presente saggio, basato su documenti inediti del fondo Tribunale Real Patrimonio dell’Archivio di Stato di Palermo, dà un notevole contributo sull’argomento, ampliando l’attività dei principali architetti messinesi del Settecento, definendo la fisionomia degli ingegneri regi e militari attivi sul territorio e attestando quivi il passaggio di importanti personalità “forestiere”, ma anche traendo fuori dall’oblio nuovi nomi di architetti e maestranze locali finora totalmente sconosciuti.

Attraverso le rimostranze dei giurati, i ricorsi dei civili, le suppliche dei prelati e i conseguenti ordini viceregi, si delinea una singolare e inedita storia alternativa delle fabbriche nelle piazzeforti di Milazzo e di Messina, che diviene parte integrante e imprescindibile di una più vasta e rinnovata “Storia dell'architettura messinese del secolo XVIII”.