I “Piccoli M.A.S” erano stati fortemente voluti dal Vice Ammiraglio Paolo Thaon di Revel che, in prima persona, aveva visionato i progetti e le modifiche necessarie, seguito i lavori di costruzione e le prove prima come Capo di Stato Maggiore della Marina, poi come Comandante in Capo del Dipartimento di Venezia, ed infine nuovamente come Capo di Stato Maggiore.

            Grazie alla loro versatilità furono impiegati anche nella posa delle mine, come scorta ai monitori e idrovolanti, nella protezione delle postazioni del fronte terrestre, in missioni di agguato e per lo sbarco di informatori sulla costa nemica, dimostrandosi la vera spina nel fianco della Marina austro-ungarica e rappresentando la vera arma vincente soprattutto nell’Adriatico.

La storia ci ha tramandato soprattutto i nomi dei Comandanti ma in pochissimi casi conosciamo le immagini o i nomi dei componenti degli equipaggi che hanno partecipato alle altre imprese dei M.A.S., quegli “uomini di cuore saldo, innamorati del proprio dovere, preparati a qualsiasi avventura, orgogliosi di poter imporre la propria forza e la propria superiorità, non con la massa bruta dei mezzi schiaccianti, ma con l’agile strumento che, meglio di ogni altro, interpreta e simboleggia lo spirito di iniziativa e audacia degli Italiani” come Luigi Rizzo descriveva gli uomini che prestavano servizio sui M.A.S.

L’impresa di Premuda ne è un esempio. Nonostante dal 1939 la data del 10 giugno sia stata scelta per celebrare la “Giornata della Marina Militare” per ricordare una delle più significative ed ardite azioni compiute sul mare durante la 1ª Guerra Mondiale, oltre al Capo Squadriglia Luigi Rizzo, imbarcato sul M.A.S. 15 comandato dal Capo timoniere di 2^ Classe Armando Gori ed il Comandante del M.A.S. 21 Guardiamarina di Complemento Giuseppe Aonzo, in pochissime occasioni, sono stati ricordati anche gli altri marinai dei due equipaggi. Ancora in vita, alcuni di loro li troviamo fotografati in occasione delle celebrazioni ufficiali per il 40° anniversario, nel 1958, che si svolsero ad Ancona e per il 50°, nel 1968, ad Ancona e a Milazzo città natale di Luigi Rizzo.

L’unico modo per far rivivere la memoria dei 16 di Premuda, era ritrovare i loro discendenti e raccogliere le loro testimonianze sulla vita dei propri cari. Questo ci ha permesso di ricostruire le loro storie che hanno dato vita, inizialmente, ad una mostra itinerante sui 16 che, presentata per la prima volta a Milazzo il 10 giugno del 2022, è stata esposta in diverse città ed ora, questo libro, con la speranza che lasci nel lettore il ricordo non solo degli atti di eroismo che i nostri marinai hanno compiuto durante la Grande Guerra, ma soprattutto il lato umano che ciascuno di loro ha dimostrato nella propria vita.

I sedici eroi di Premuda: Emilio Manfredi, Ugo Tomat, Giovanni Calipari, Lorenzo Feo, Quirino Capuano, Salvatore Annaloro, Bruno Santarelli, Francesco Bagnato, Giuseppe De Fano, Eraldo Bertucci, Luigi Rossi, Giuseppe Aonzo, Luigi Rizzo, Armando Gori, Giorgio Varchetta, Letterio Donato.