<Una nuova avventura, partita per caso, quella di raccogliere le storie strane di Ginostra.
Una richiesta fatta da quanti hanno letto il mio primo libro, “Ginostra, Storie - Racconti e Tradizioni”, nel quale ho fatto qualche accenno sui fantasmi e gli spiriti ginostresi. Sono stato stimolato dai miei pochi ed affezionati lettori e così non mi sono tirato indietro. Ho raccolto le testimonianze degli anziani ed ho messo a fuoco ricordi lontani nel tempo, quasi svaniti crescendo.
Ho scoperchiato un mondo parallelo dove le storie sui fantasmi e sugli spiriti dominavano le conversazioni nelle lunghe e tenebrose notti di Ginostra.
Credenze popolari, così si direbbe oggi, che erano alla base anche della religiosità nel villaggio. La solita contrapposizione tra il bene ed il male, l’ isolamento culturale e fisico degli abitanti, privi di contatti esterni all’isola, che amplificava ogni evento, anche il più banale, regalando una chiave mistica religiosa con tanto di riti per scongiurare le visite indesiderate e la malasorte.
Gli spiriti, i diavoli ed i fantasmi. Entità maligne e benigne che accompagnavano gli abitanti dell’ isola e dell’ intero arcipelago eoliano. Quante di queste storie ho sentito da mia nonna Jolanda, peccato che alcune si sono sbiadite al punto di non poterle più riportare. Ho ripreso poche storie, le più significative, quelle più recenti ed ho voluto aggiungere anche qualche evento che di mistico e fantastico non ha niente ma che rientra sicuramente tra gli eventi strani ed insoliti accaduti nelle cronache di Ginostra.
Come affermo sempre, ogni volta che scrivo della mia isola:
“Non ho pretese ma solo la voglia di tenere viva Ginostra attraverso la sua storia e la sua cultura che cerco di riportare nei miei libri.”
La memoria a volte si perde nel tempo e così un posto, se pur ricco di storia, scompare nell’oblio. Il mio compito è di tenere, attraverso gli scritti, una traccia di quello che è stato il villaggio e di quello che sono stati i miei antenati. Un filo conduttore per le future generazioni anche quando Ginostra non ci sarà più fisicamente.
L’ augurio è che attraverso ciò che scrivo la mia terra possa vivere nel tempo e nei ricordi.> Gianluca Giuffrè